Un
giorno, l’ultimo giorno |
Ore 20.30 di un giorno qualunque di un mese qualunque, forse novembre, fuori è buio e fa freddo, ma sinceramente non lo so e non m’importa, ho sempre vissuto o cercato di viverlo il tempo piuttosto che classificarlo. Tutti i giorni sono ugualmente speciali perché è un dono che ci viene concesso, non ne abbiamo diritto e quindi dobbiamo renderlo unico, indipendentemente dal calendario. Ho sempre odiato le feste perché inutili, tutti in quei giorni sono capaci di grandi gesta, ma poi finisce tutto lì fino al prossimo segno rosso sul calendario. Ho cercato sempre di far sentire ogni giorno le persone importanti, importanti. Sono le piccole semplici gesta quotidiane che danno il senso alla vita, il dedicare anche un solo attimo del tuo tempo alle persone è la cosa più bella, preziosa che possiamo donare, che possiamo offrire. Che vita, ne ho fatte e ne ho viste di cose, ho conosciuto ed incrociato molte persone, alcune se ne sono andate velocemente, anche troppo, altre sono rimaste sempre al mio fianco, alcune mi hanno aiutato, altre deludendomi mi hanno fatto crescere e comunque sono tutte qui dentro, qui attorno a me, appese in quelle foto, racchiuse in quei souvenir un po’ impolverati, in quei ricordi sbiaditi, ma sempre lì a scaldarmi il cuore anche in queste fredde serate. Ho pianto, pianto molto, molte volte da solo e senza motivo, ma per ridere bisogna piangere, ho amato, ho odiato, sono caduto molte volte, ho commesso molti sbagli e non mi sono mai nascosto e tutte le volte mi sono rialzato, lentamente o velocemente mi sono rialzato. Segni ne ho, ma segni ne ho lasciati, di cose giuste ne ho fatte poche e ne ho dette ancor meno, ma se il risultato è questo significa che andava fatto così. Forse potevo fare di più, ma potevo fare anche di meno, sacrifici ne ho fatti molti sia per me sia per molte persone, alcune meritevoli, altre meno, quanti ricordi......e ora seduto su questa ormai vecchia poltrona, ingiallita dal tempo come il mio viso, con al fianco il mio bicchiere di Jack sempre lì a farmi compagnia in queste solitarie serate, sono qui a pensare a tutto questo, ormai non ho altro da fare. Solo sono sempre stato e solo sono rimasto. Tutti, in fondo, siamo soli e tutti dobbiamo render conto solo a noi stessi. Ore 22.00 ancora qualche minuto e poi me ne andrò
a letto, ancora un attimo per raccogliere le ultime forze e mi alzerò,
ogni giorno è sempre più faticoso, ma bisogna farlo,
comunque sia bisogna sempre andare avanti, ma questa volta non ci
riesco, il respiro piano piano diminuisce, forse la fine è
giunta, ormai lo sapevo, prima o poi tutto finisce e l’unica
cosa che mi sento di dire è....Grazie!!! Il respiro si affievolisce,
ecco l’ultimo che si disperde nell’aria, gli occhi si
socchiudono, la testa dolcemente si appoggia e.......fine. Tomma ‘09
|